Roberto Galeno

Roberto Galeno

Live, Travel, Shot

Categoria: Consigli Pratici

Street Photography ad Amsterdam: recensione Manfrotto Noreg

La Street Photography è una delle migliori forme di fotografia. Lo zaino Noreg di Manfrotto mi ha fatto apprezzare ancora di più ogni sua sfaccettatura, adesso vi racconto perché! Una…

La Street Photography è una delle migliori forme di fotografia. Lo zaino Noreg di Manfrotto mi ha fatto apprezzare ancora di più ogni sua sfaccettatura, adesso vi racconto perché!

Una delle cose a cui nessun fotografo non vorrebbe mai rinunciare durante un viaggio è la comodità.

Il peso dell’attrezzatura fotografica generalmente si fa sentire e, nonostante negli ultimi anni abbia subito un notevole miglioramento con l’uscita delle mirrorless, continua ad essere un tasto dolente per tutti i fotografi.

Gli street photographer, in particolare, sono alla costante ricerca di un equipaggiamento che gli permetta di sostenere il peso durante lunghi periodi di tempo, come ad esempio giornate intere.


Durante il mio viaggio ad Amsterdam ho avuto il piacere di portare con me il Noreg, il nuovo zaino di Manfrotto studiato principalmente per la street photography.

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Non mi soffermerò a descrivere le specifiche tecniche che Manfrotto descrive già in modo molto accurato sul suo sito, preferisco piuttosto parlare di ciò che mi ha permesso di godermi al 100% il mio viaggio.

Come ho raccontato sul mio profilo Instagram, le feature che mi hanno colpito di più fin da subito sono state diverse, e si sono rivelate davvero utili in diverse situazioni.

Nello specifico, le cose ho apprezzato di più di questo zaino, sono le seguenti:

Tasca PC e tablet con cerniera zip separabili dal resto dello zaino e borsa fotografica aggiuntiva interna

Durante tutti i viaggi c’è un momento in particolare odiato dalla maggior parte dei fotografi: il passaggio al metal detector.

Il motivo è molto semplice: ogni volta che lo zaino fotografico viene passato ai controlli, ci viene chiesto di aprirlo per ispezionarlo meglio, e puntualmente vengono tirati fuori obbiettivi, filtri e via dicendo, mentre dalla nostra fronte scende una gocciolina di sudore a causa dell’apprensione.

Questa volta, però, non mi sono fatto fregare e sono arrivato ai controlli preparato.
Il Noreg, infatti, è composto da una tasca per PC e tablet separabile da una zip e da un’ulteriore borsa fotografica interna estraibile dallo zaino in modo davvero comodo.

Questa feature mi ha fatto risparmiare tempo ai controlli e soprattutto mi ha fatto stare tranquillo, senza il pensiero che la mia attrezzatura fosse maneggiata da estranei.

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La possibilità di estrarre la borsa fotografica secondaria, mi ha salvato anche in altre situazioni, come ad esempio durante la visita al Rijksmuseum.

All’interno del museo, infatti, non è permesso portare zaini ingombranti a causa della possibilità di danneggiare le opere, fatta eccezione per piccole borse non ingombranti.

Siccome l’idea di separarmi dalla mia macchina fotografica e dai miei obbiettivi non mi piacesse molto, ho estratto la borsa interna, lasciando lo zaino al deposito e godendomi appieno la visita al museo, ancora una volta: grazie Manfrotto!

Versatilità per ogni esigenza

La modularità di questo zaino permette inoltre di guadagnare spazio nel caso in cui si decidesse di voler portare altra roba extra.
Infatti, estraendo la borsa fotografica, lo zaino diventa un classico backpack in cui si possono inserire libri, giacche e molto altro.

Le prime persone che mi vengono in mente quando penso a questa feature sono sicuramente gli universitari o i lavoratori, che durante le ore di lezione/lavoro necessitano di uno zaino classico, e nel resto del tempo possono avere uno zaino fotografico a tutti gli effetti con una semplice mossa.

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Tasca dedicata a treppiede

La street photography è imprevedibile, nessuno scatto è banale, e molte volte ci si trova in situazioni particolari in cui bisogna scatenare la propria creatività.

Ad Amsterdam, ho voluto sperimentare alcune lunghe esposizioni sui famosi canali della città, e la tasca esterna dedicata al treppiede mi ha permesso di portare con me il mio Befree Advanced Twist in carbonio, e fissarlo in sicurezza nella tasca esterna.

Questa feature mi ha permesso di portare a casa degli scatti particolari “eliminando” il grande afflusso di gente sulla strada.
Inoltre, il peso del cavalletto era talmente ben bilanciato, che non ho mai sentito l’esigenza di staccarlo o di riposare la schiena.


Noreg Manfrotto: la mia valutazione finale

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Nel corso degli anni ho provato diversi zaini fotografici per la street photography, ma difficilmente mi sono trovato così bene.

Il mio giudizio non può che essere positivo, ogni feature dello zaino si è rivelata di grande aiuto in diversi momenti del mio viaggio.

La portabilità del Noreg è davvero ottima, come ci ha sempre abituati Manfrotto con i suoi prodotti, e la presenza di scomparti estraibili e la tasca esterna per il treppiede sono le caratteristiche che fanno fare il salto di qualità al prodotto e di conseguenza al modo in cui il fotografo si approccia al viaggio.

Nonostante abbia camminato per più di 20km ogni giorno, il buon bilanciamento del peso mi ha permesso di arrivare a fine giornata con nessun dolore.

Sono estremamente soddisfatto di questo prodotto, e non posso che consigliarlo a tutti gli appassionati di street photography, magari studenti, che necessitano di uno zaino versatile che si può trasformare in uno zaino fotografico in pochi secondi.

Grazie Manfrotto per questo bellissimo prodotto, a presto!

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Gimbal Hohem HG5 PRO: Video di livello professionale

Nel corso degli ultimi viaggi, oltre al lato fotografico, ho voluto sperimentare quello video. Dopo poco mi sono reso conto che senza uno stabilizzatore adeguato, la resa dei video non…

Nel corso degli ultimi viaggi, oltre al lato fotografico, ho voluto sperimentare quello video. Dopo poco mi sono reso conto che senza uno stabilizzatore adeguato, la resa dei video non è per nulla soddisfacente. Grazie alla mia esperienza con il Gimbal Hohem HG5 PRO, sono riuscito ad alzare la qualità finale delle mie riprese: adesso vi racconterò come.

Coloro che si approcciano per la prima volta al mondo della fotografia, molte volte ignorano il fatto che dietro a una bella foto non c’è solamente l’azione del “punta e scatta”. Infatti, dietro ad ogni singola fotografia fatta con criterio, c’è uno studio accurato della luce, della post-produzione, dell’attrezzatura e della fotocamera stessa.

Tutti possono girare un video in automatico, in pochi sanno farlo in maniera professionale

Per quanto riguarda i video è la stessa identica cosa.
I professionisti o, in generale, coloro che intendono spingere in alto l’asticella della qualità del prodotto finale, utilizzano software, attrezzatura e impostazioni particolari.

Nel mio piccolo, nonostante non sia un videomaker professionista, ho potuto constatare come ci sia una differenza abissale tra un video girato a mano e un video girato con un Gimbal.

A chi è rivolto il Gimbal Hohem

Il Gimbal che ho utilizzato è un Gimbal Hohem HG5 PRO, dedicato alle action cam, nel mio caso l’ho affiancato alla mia GoPro Hero 5.

recensione-gimbal-hohem-h5g-pro-05Si presenta in una custodia rigida dotata di retina porta-cavi molto comoda e pratica per poter essere trasportata con facilità, ideale per chi viaggia molto e vuole tenere gli oggetti di valore al sicuro e in ordine.

Questo tipo di attrezzatura è rivolto a tutti coloro, professionisti e non, che intendono migliorare in maniera definitiva i loro video attribuendo loro un tocco decisamente professionale.

 

Ovviamente l’utilizzo di un Gimbal non implica automaticamente la buona riuscita di un video, poiché ci sono molti altri fattori che influiscono in maniera determinante, però ne aumenta sicuramente la qualità.

Caratteristiche e modalità d’uso

Il Gimbal non è particolarmente ingombrante, come si può notare dalle specifiche tecniche.
I materiali con i quali è composto sono di buonissima qualità, non ho mai avuto la sensazione che si potesse rompere da un momento all’altro e non ho mai sentito quei rumori fastidiosi tipici di quei prodotti di bassa qualità.

Sul suo “braccio” sono presenti un joystick per controllare la rotazione e l’inclinazione della action cam e un pulsante che serve a cambiare la modalità di ripresa nelle seguenti opzioni:

– Un click: Panning Mode Following

– Due click: Panning and Pitching Mode Following

– Tre click: Lock Mode Following

– Pressione per 6 secondi: Configurazione

Nella confezione è presente anche la batteria che ha una buona durata. Il Gimbal si carica tramite un cavo micro-USB in dotazione e dopo averlo utilizzato per diverse clip, sono arrivato tranquillamente a fine giornata.

La prima sensazione che ho avuto dopo averlo impugnato è stata sicuramente la sua solidità e l’impressionante precisione e fluidità di movimento. Nonostante abbia fatto riprese in cui correvo o mi trovavo in macchina, il Gimbal ha saputo mantenere una stabilità impressionante.

Lo ammetto, ci vuole un po’ di tempo per prenderci la mano e per capire quale sia la modalità migliore da usare, ma una volta capito come funziona il resto è una passeggiata.

La differenza delle riprese effettuate con il Gimbal si nota eccome: utilizzando videocamere con schermi piccoli come ad esempio le action cam, molte volte capita che alcuni video che inizialmente sembravano perfetti, una volta visualizzati al computer si rivelino mossi.

In conclusione vorrei ringraziare i ragazzi di Auriga per avermi permesso di provare questo bellissimo Gimbal. Se avete intenzione di creare un filmato degno di nota, senza che le riprese sembrino fatte da uno scimpanzé ubriaco vi consiglio assolutamente questo acquisto.

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Editing fotografico al top con la console Loupedeck

Ogni volta che si torna da un viaggio o da uno shooting fotografico, ci si ritrova davanti a una quantità infinita di foto da editare. Questo lavoro richiede davvero tanto…

Ogni volta che si torna da un viaggio o da uno shooting fotografico, ci si ritrova davanti a una quantità infinita di foto da editare. Questo lavoro richiede davvero tanto tempo, e molte volte i parametri su cui si interviene sono sempre gli stessi. Finalmente, grazie alla console Loupedeck, sono riuscito a migliorare notevolmente il mio workflow: adesso vi spiego il perché.

Solitamente dopo aver collegato la mia SD al computer, i pensieri che mi passano per la mente sono: “ok, ora da dove inizio?”, “non finirò mai”, “come ho fatto a scattare tutte queste foto?”.

Fino a poco tempo fa, la mia routine per modificare le foto era tipo: seleziono e segnalo le foto a cui decido di dare una possibilità; apro ogni singola foto; mi armo di mouse e tanta, tantissima pazienza e inizio le mie ore di editing.

Ripetere sempre gli stessi passaggi, a lungo andare, è davvero sfiancante e rischia di mandarti al manicomio.In molti casi ogni parametro di una foto necessita di valori diversi a seconda della luce, e questo non mi permette di copiare e incollare le impostazioni su tutte le foto, perché dovrei comunque intervenire nuovamente per fare delle mini-regolazioni.

Finalmente la soluzione

Loupedeck, è finalmente riuscita a creare l’oggetto dei desideri di tutti quei fotografi che, come me, passano ore davanti al computer perdendo diottrie come se fossero capelli.

Si tratta di una console studiata appositamente per Lightroom che, attraverso i suoi tasti specifici, riesce a velocizzare il proprio workflow in maniera decisamente sensibile.
Il prezzo di questa console si aggira sui 199€ sul loro sito o su Amazon.

 

Materiale e disposizione dei tasti

Innanzitutto, bisogna fare i complimenti per il packaging: come dico sempre, questo aspetto a volte viene trascurato, ma è uno dei fattori più importanti di un prodotto.

La console è fatta di una plastica di alta qualità. Al tatto dà una sensazione di solidità e allo stesso tempo è molto leggera.
Per collegarla al computer è presente un cavo USB attaccato direttamente alla console, quindi non sostituibile.

 

Sulla superficie sono presenti dei tasti e dei cursori che corrispondono alle varie funzioni presenti su Lightroom, dalla valutazione tramite “stelline”, alla saturazione, esposizione, chiarezza, bianchi, luci e via dicendo.

Oltre ai tasti è presente una rotella che serve a ruotare e a croppare la foto, e diverse rotelle più piccole che servono a intervenire su ogni singolo colore quando si agisce sulla saturazione, luminanza e sulla tonalità.

I cursori e le rotelle fanno dei piccoli scatti ogni volta che si varia di un’unità il valore di un parametro: questo rende ogni operazione davvero precisa.
Oltre a questi cursori sono presenti i tasti “esporta”, “prima/dopo” e le frecce per passare da una foto all’altra.

Infine, i tasti che reputo tra i più importanti, sono quelli posizionati sulla parte superiore della console che vanno da P1 a P8. Questi tasti sono personalizzabili, e tra le altre cose, si può decidere di assegnargli i propri preset.

Questa funzionalità è molto utile, soprattutto nel caso in cui si voglia utilizzare un particolare preset da applicare alle foto destinate alla propria pagina su Instagram, creando un effetto omologo per il proprio feed.

Uso pratico

Il procedimento per l’installazione è molto intuitivo e immediato, un altro punto a favore di Loupedeck.Per installare la console Loupedeck, basta collegarla al computer, scaricare l’apposito software per l’installazione e seguire i semplici passi.

Ovviamente, prima di prendere la mano con questa console ci vuole un po’ di tempo, ma una volta che si abitua, il proprio workflow subisce un netto miglioramento.
I tempi di modifica di ogni singola foto si dimezzano e nella maggior parte dei casi, si riesce a modificare tutte le foto senza dover ricorrere al mouse o alla tastiera del computer.

Cosa si può migliorare

In linea generale, sono molto contento di questa tastiera, però ci sono due piccole accortezze che a mio modo di vedere la renderebbero praticamente perfetta.

Sto parlando della mancanza di una connettività tramite cavo di tipo USB-C (nel 2018 dovremmo evolverci). Questa mancanza obbliga tutti i possessori di MacBook Pro di ultima generazione a usare un adattatore, che secondo me è davvero una seccatura, ma niente che non si possa migliorare in una seconda versione della console.

La seconda cosa che non mi è piaciuta particolarmente, è data dal fatto che i tasti delle frecce debbano essere premuti con decisione per eseguire il comando. Infatti, a differenza degli altri tasti sono meno sensibili, ma anche in questo caso si tratta di una piccolezza.

A chi è rivolta la console Loupedeck

Questa console è rivolta a tutti i fotografi amatori e professionisti che si trovano a dover modificare una grande quantità di foto e lo vogliono fare in maniera più pratica e veloce risparmiando tempo.
L’utilizzo di questa console richiede ovviamente una minima familiarità con il software Lightroom, quindi non è del tutto adatta a chi parte da zero con l’editing fotografico.

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La console non occupa molto spazio, è grossa come una normale tastiera di un computer fisso. Questo però, implica che nella maggior parte dei casi venga utilizzata quando ci si trova a casa, poiché portarsela dietro per ogni viaggio o spostamento non è che sia davvero comodo.

In conclusione posso ritenermi davvero soddisfatto di questa console, Loupedeck è riuscita finalmente a creare l’oggetto che tutti i fotografi volevano avere tra le mani prima di prendersi a cazzotti con tutte le foto da modificare.

Spero che questa recensione vi sia stata d’aiuto, alla prossima!

 

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Portrait & The City: il mio progetto con Saal Digital

Prima di partire per un viaggio, mi piace cercare su internet i luoghi da fotografare in modo da pianificare ogni scatto. Questo molte volte coincide anche con l’ideazione di un…

Prima di partire per un viaggio, mi piace cercare su internet i luoghi da fotografare in modo da pianificare ogni scatto. Questo molte volte coincide anche con l’ideazione di un progetto fotografico. L’ultimo, è stato realizzato in collaborazione con Saal Digital.

Questo progetto è stato realizzato in seguito al viaggio a Sofia. Consiste nella realizzazione di un fotolibro in cui ho voluto alternare uno scatto della città ad un ritratto ambientato di Erica, in modo da poter valorizzare sia il lato urbano della città sia l’armonia che si crea con la sovrapposizione di un soggetto a questa particolare città.

Consegna e packaging impeccabili

Saal Digital non si smentisce mai: il pacco è arrivato dopo 2 giorni lavorativi dall’ordine, perfettamente imballato come sempre. La puntualità e il packaging sono due aspetti fondamentali, anche se molte volte vengono sottovalutati.

Formato, carta e impaginazione

Non è la prima volta che realizzo un fotolibro: nel primo che ho realizzato, avevo deciso di utilizzare una carta opaca e un formato verticale, in quanto molti scatti erano quelli destinati al mio profilo Instagram.

Anche questa volta Saal Digital non mi ha permesso di lamentarmi di nulla. Assolutamente perfetti. Questa volta, ho pensato che il formato ideale fosse quello quadrato, in modo da creare un’impaginazione più ordinata. Ho scelto di stampare le foto su carta lucida, facendo così risaltare i colori brillanti della città.

Utilizzando il software dedicato, ho realizzato in poche decine di minuti il mio fotolibro con copertina opaca. Nonostante avessi cambiato il formato del fotolibro, l’impaginazione si è rivelata ancora una volta semplice e intuitiva.

Considerazioni finali

Consiglio vivamente di provare la copertina opaca, perché è davvero fantastica al tatto e, a mio modo di vedere, è anche più professionale: diciamo che non sembra il classico fotolibro delle vacanze estive.

Puntualità, alta qualità, massima soddisfazione. A differenza si quanto pensassi, la differenza tra carta lucida e carta opaca si nota eccome: nessuna delle due è meglio dell’altra, semplicemente, come dicevo prima, vanno usate per due tipi di fotografia diversi.La carta lucida che ho utilizzato è davvero ottima, colori sono davvero vividi e la nitidezza è a dir poco strabiliante. Si è rivelata una mossa azzeccata in quanto le foto che ho scattato sono molto luminose e colorate: un accoppiamento perfetto!

Come sempre non posso che consigliare questa azienda per la stampa delle proprie fotografie, ogni prodotto che ho ordinato si è rivelato fantastico e senza alcun difetto. Affidarsi Saal Digital può rivelarsi un’ottima scelta se si vuole, come me, realizzare progetti fotografici o stampe di ogni tipo. Il loro catalogo è talmente ampio che vorrei provare ogni singola combinazione!

Codice sconto

I ragazzi di Saal Digital hanno deciso di regalare a tutti coloro che, leggendo le mie recensioni si interessano ai loro prodotti, un codice sconto di 20€.

Spendendo almeno 39,95€ in un acquisto sul loro sito, hai diritto a uno sconto di 20€ usando il codice SAALGALENO. Questa è decisamente un’occasione da non perdere visto che permette di migliorare ulteriormente il proprio ordine aggiungendo magari dei “plus” davvero interessanti, come una rifinitura particolare, un tipo di carta pregiato e molto altro!

Spero che questa recensione vi sia stata utile, ringrazio ancora una volta Saal Digital per avermi supportato nella realizzazione del mio progetto, a presto!

 

 

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Viaggiare leggeri e fare foto migliori

Prima della partenza per un city-break, mi trovo puntualmente davanti alla stessa scena: da una parte lo zaino fotografico e dall’altra il bagaglio a mano.  “Come è possibile viaggiare leggeri…

Prima della partenza per un city-break, mi trovo puntualmente davanti alla stessa scena: da una parte lo zaino fotografico e dall’altra il bagaglio a mano.  “Come è possibile viaggiare leggeri e fare belle foto se devo rinunciare a una parte della mia attrezzatura?”, finalmente l’ho capito.

Quando si decide di partire per un breve viaggio, nella maggior parte dei casi non ha senso portarsi dietro un bagaglio a stiva (ingombro inutile, attesa per il check-in, attesa per ritiro bagagli e via dicendo).
Il problema è che per un fotografo, il più delle volte “bagaglio a mano” corrisponde a “zaino fotografico pieno di obiettivi, filtri, e se ci fosse ancora spazio, il fatidico cavalletto“.

In uno dei miei ultimi viaggi, a Sofia, ho deciso di viaggiare leggero, una piccola sfida personale in cui ho scelto (accuratamente) solo due dei miei obiettivi per i seguenti motivi:

– Liberare spazio nello zaino e fare posto ai vestiti;
– Girare per la città più leggero evitando di tornare in hotel con la schiena distrutta;
– Avere più spazio per portarmi dietro il cavalletto per non rinunciare alle mie adorate lunghe esposizioni.

manfrotto-befree-advanced-05Ho portato con me il Canon 17-40L f4 per i paesaggi e un po’ di street e il 50mm f1.8 (miglior compromesso peso/qualità/prezzo) per fotografare Erica.

Il risultato è stato che mi sono concentrato su quello che avevo e non su quello che mi mancava, riuscendo quindi a sfruttare al meglio queste due lenti. E poi, sinceramente, non mi è assolutamente mancato il dover togliere e mettere obiettivi in mezzo alla folla con il terrore che qualcuno ti scontri provocando un mini-infarto.

Questa esperienza mi ha insegnato che portare 2 obiettivi piuttosto che i soliti 4-5 permette di concentrarsi a sfruttare fino all’ultima apertura di diaframma l’obiettivo agganciato al corpo macchina, stimolando la creatività e raggiungendo risultati che non ci si sarebbe mai aspettati.

Durante ogni mio viaggio, però, rosico perché mi capita di trovarmi davanti a una scena e penso “cavolo, se avessi il mio cavalletto, sai che foto sarei riuscito a fare?”.

Fino a poco tempo fa infatti, usavo il mio fedele compagno di avventure, il Manfrotto 190x, che come tutti i prodotti Manfrotto è una bomba in termini di qualità del materiale e stabilità, però è più ingombrante e pesa troppo per essere messo in un bagaglio a mano. La qualità di Manfrotto in neanche 1,5kg di cavalletto. Un sogno.
Se si tratta di fare un viaggio in macchina o a piedi non c’e problema, lo aggancio allo zaino e sopporto il peso e le dimensioni, ma se devo spostarmi in aereo, il discorso si fa diverso.

Sempre grazie a Manfrotto, però, sono riuscito a risolvere questo problema.

Il Befree Advanced, fotograficamente parlando, ha cambiato totalmente il modo in cui viaggio.
Si tratta di un cavalletto in alluminio, pesa 1,49 kg ed è lungo 40cm, il che vuol dire che rientra perfettamente in qualsiasi bagaglio a mano, occupa poco spazio e una volta agganciato allo zaino, il peso quasi non si sente. Soprattutto, quando entro in un negozio con il cavalletto agganciato allo zaino, non devo stare attento a non buttare giù oggetti di vario genere ogni volta che mi giro.

Non sto ad elencare tutte le specifiche tecniche, secondo me la cosa più importante da sottolineare è che grazie a lui sono riuscito a fotografare luoghi come il Monastero di Rila o la Cattedrale di Aleksandr Nevskij in momenti della giornata in cui erano davvero sovraffollati.

Dopo aver piazzato il cavalletto mi sono subito reso conto dell’incredibile stabilità e robustezza, nonostante il peso ridotto.
La Canon 5d mark III e il Canon 17-40L sebbene siano prodotti fantastici non sono esattamente l’attrezzatura più leggera in circolazione, ma il Manfrotto Befree Advanced non ha mai dato un minimo segno di instabilità.

Sono finalmente riuscito a scattare le foto che avevo programmato prima di partire: la prima al Monastero di Rila, che grazie ad un filtro ND e a una lunga esposizione sono riuscito a “eliminare” la folla che circolava intorno a me, e vi assicuro che era davvero tanta. Tirare fuori il cavalletto in mezzo alla folla e far “sparire la gente” è una soddisfazione unica. La seconda, alla Cattedrale, stesso metodo di scatto, qua la difficoltà stava nel fatto che davanti a me fosse un continuo viavài di gente, e trovare un momento in cui la piazza fosse completamente vuota era praticamente impossibile.

La conclusione di questa mia sfida con me stesso è che per viaggi di qualche giorno, non è necessario portarsi dietro tutta l’attrezzatura ma basta seguire alcuni semplici step:

Capire che tipo di viaggio si va a intraprendere: città, montagna, mare, sono tutti luoghi diversi da cui si ottengono tipi di fotografie differenti;
Decidere quali lenti portare: un paesaggio di montagna 99 su 100 non necessita di una lente 85mm, che è solitamente usata per fare ritratti: lasciare a casa un obiettivo a volte può fare la differenza e nella maggior parte dei casi la sua mancanza non si sente;
Valutare quali accessori portarsi: ok un filtro dentro una custodia può sembrare che pesi poco, ma se si aggiunge un ND6, un ND8, un polarizzatore, copriobiettivo e via dicendo, alla lunga il peso in eccesso si fa sentire;
Non sottovalutare l’utilità del cavalletto: una volta esclusi tutti gli elementi superflui, 1,5kg di cavalletto da viaggio potrebbe essere l’accessorio che darà una svolta ai vostri scatti, e quando si parla di cavalletti, Manfrotto è sicuramente al top!

Questi semplici accorgimenti faranno la differenza ve lo assicuro, le foto che otterremo non saranno i soliti “scatti turistici” con la folla che rovina la composizione, e a fine giornata non avremo la schiena a pezzi ma un sorriso in più sulla faccia (fa molto frase fatta ma ve lo giuro, è così).

Ringrazio Manfrotto per avermi permesso di viaggiare leggero, finalmente ho trovato un compagno di avventure che consiglio vivamente a tutti e che sono sicuro non vi deluderà!

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Il Portogallo in un fotolibro grazie a Saal Digital

Il metodo più famoso per catturare un momento è fotografarlo, ma con l’introduzione del digitale, sempre più foto rimangono “incatenate” al nostro Computer o al nostro smartphone. In questo post…

Il metodo più famoso per catturare un momento è fotografarlo, ma con l’introduzione del digitale, sempre più foto rimangono “incatenate” al nostro Computer o al nostro smartphone. In questo post recensisco il fotolibro del mio viaggio in Portogallo in collaborazione con Saal Digital.

Una foto stampata è più di un ricordo

Per quanto si possa dire, una foto stampata è sempre meglio di una foto su uno schermo digitale.

Se vi piace viaggiare, quasi sicuramente vi piace anche avere un bel ricordo dei vostri viaggi da poter sfogliare.La sensazione che si ha sfogliando un fotolibro è unica, ha il potere di riportarti con la mente al posto in cui è stata scattata la foto.
Come ho detto in precedenza, ancora una volta mi sono affidato ai ragazzi di Saal Digital per stampare le mie foto, e anche stavolta il risultato è stato davvero soddisfacente.

Anche questa volta ho composto il mio fotolibro affidandomi al software dedicato di Saal Digital e in una manciata di minuti ho impaginato il fotolibro.

Il pacco mi è stato consegnato tre giorni lavorativi dopo l’ordine imballato alla perfezione: anche questa volta sono stati di una precisione e puntualità strabiliante.

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Prezzo, formato e impaginazione

Ho deciso il formato A4 in modo da poter stampare molte foto che ho messo sul mio Instagram, ma allo stesso tempo non ho rinunciato ad alcune panoramiche a cui sono molto affezionato. Il prezzo totale per questo formato, con 26 pagine, compreso di spese di spedizione è di circa 35 euro.

Ho scelto di stampare le mie foto su una carta opaca, per ridurre i riflessi e perché preferisco questo materiale al tatto.
Per quanto riguarda l’impaginazione, i bordi combaciano alla perfezione e la resa cromatica è praticamente perfetta, nonostante il materiale opaco della carta inizialmente mi abbia destato qualche sospetto.

Ovviamente è possibile modificare anche la copertina, facendola imbottita o con diversi pattern e scritte.
Si possono poi inserire anche dei testi sulle foto, magari per annotarsi il posto o pensieri particolari.

Io ho deciso di fare una cosa molto minimal, senza scritte, per lasciare spazio alle foto, anche se la prossima volta mi piacerebbe fare un fotolibro di un viaggio in cui inserisco qualche testo come luogo e frasi particolari.

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Valutazione finale

Ho sempre sognato di poter fare il critico rompipalle, ma anche questa volta, Saal Digital non me ne ha dato la possibilità.

La qualità del fotolibro è molto alta, e la resa cromatica è praticamente perfetta. I fogli sono spessi quanto basta e danno un senso di solidità in mano: in poche parole, non danno la sensazione di potersi spezzare da un momento all’altro.

Codice sconto

I ragazzi di Saal Digital hanno deciso di regalare a tutti coloro che, leggendo le mie recensioni si interessano ai loro prodotti, un codice sconto di 20€.

Spendendo almeno 39,95€ in un acquisto sul loro sito, hai diritto a uno sconto di 20€ usando il codice SAALGALENO. Questa è decisamente un’occasione da non perdere visto che permette di migliorare ulteriormente il proprio ordine aggiungendo magari dei “plus” davvero interessanti, come una rifinitura particolare, un tipo di carta pregiato e molto altro!

Spero che questa recensione vi sia stata utile, ringrazio ancora una volta Saal Digital per avermi supportato nella realizzazione del mio progetto, a presto!

Per concludere ringrazio molto i ragazzi di Saal Digital per questa bellissima collaborazione, se avete qualsiasi domanda inerente al prodotto scrivetemi senza problema. Potete farlo via mail, social o con un commento qua sotto, non siate timidi!

Se invece vi interessasse sapere come mi son trovato con la stampa di un ingrandimento in Alluminio-Dibond 60×40, vi invito a leggere la mia recensione. A presto!

 

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Stampare le foto con Saal Digital: La mia recensione

Qualche giorno fa sono stato contattato da Saal Digital, azienda tedesca che si occupa di stampe, prodotti come foto-album e molto altro. In questo post vi racconto la mia esperienza…

Qualche giorno fa sono stato contattato da Saal Digital, azienda tedesca che si occupa di stampe, prodotti come foto-album e molto altro. In questo post vi racconto la mia esperienza e vi do qualche consiglio per le vostre stampe.

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